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Kernel Linux 3.7 guarda con interesse ai SoC ARM

Con il rilascio della prossima release 3.7 del Kernel Linux si assisterà a una nuova e interessante svolta, infatti a partire da tale versione verrà garantito il supporto multiplo a più processori ARM. Già oggi Linux può essere utilizzato su soluzioni con tecnologia ARM ma il percorso in tal senso, e in particolare il lavoro degli sviluppatori è assai arduo; lo stesso Linus(x) Torvalds ha definito il problema come "una bella rogna".

L'attuale situazione è molto frammentata e l'implementazione di una piattaforma prevede da parte dei singoli produttori la realizzazione di codice che viene appeso al kernel ufficiale: il risultato è che a fronte di ogni rilascio del kernel si hanno 70.000 nuove linee di codice per ARM contro le 5000 dedicate alle novità per x86. La situazione merita un certo ordine e le possibili evoluzioni delle nuove piattaforme ARM giustificano qualche sforzo in più rispetto al passato, anche se tra i possibili rischi da non sottovalutare c'è quello di un generale appiattimento del codice con la perdita di specifiche ottimizzazioni.

Soluzioni come Raspeberry PI hanno confermato l'interesse e le potenzialità che possono avere anche piattaforme low-cost con ARM. Guardando poi alle soluzioni Windows RT e alla possibilità di installare linux su tablet o smartphone low cost la semplificazione promessa diviene interessante.

Il Kernel 3.7 dovrebbe garantire supporto a cinque macrofamiglie di processori, in particolare ai SoC Altera che comprendono anche i diffusi Cortex-A9 utilizzati su prodotti di successo Samsung e non solo. Nell'elenco dei SoC supportati ci sono anche le soluzioni per telefonia picoXcell, i prodotti Armada di Marvell usati in svariati ambiti, o i Calxeda Higbank per server già usati da HPnel progetto Moonshot. Per le operazioni di sviluppo e realizzazione prototipi viene invece supportata la famiglia di SoC ARM Versatile Express.